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"Fioccano multe ai commercianti per le pubblicità esposte nelle vetrine". Polemica a Sansepolcro

La nota del gruppo consiliare Pd e In Comune della città biturgense, a cui si aggiunge quella del centrodestra

"È di questi giorni la notizia che molti commercianti e artigiani di Sansepolcro hanno ricevuto multe salate per aver esposto pubblicità nelle loro vetrine". Attacca così una nota del gruppo consiliare Pd e In Comune di Sansepolcro che polemizza con l'amministrazione. E lo stesso fa l'opposizione di centrodestra.

La nota del centrosinistra

Le multe - si legge in una nota - sono arrivate dal Comune di Sansepolcro, già aumentate della mora, in quanto l’Amministrazione ha deciso di sanzionare gli esercenti per il mancato pagamento di una tassa di cui non conoscevano l'esistenza. Presenteremo in Consiglio Comunale una interrogazione al sindaco, come all'assessore alle attività produttive, per conoscere la ragione di questo accanimento e come mai, volendo applicare questa specifica norma, non si è prima inviata una informativa agli esercizi commerciali e artigianali per informarli, in modo da dar loro il tempo per mettersi in regola. Il numero delle multe che sono state emesse, l’importo complessivo e se l’amministrazione può regolamentare la materia inserendo deroghe o esenzioni, come avviene in altri Comuni. Inoltre, vorremmo capire se questa Giunta ha intenzione di realizzare investimenti e progetti per le attività produttive, oppure se continuerà soltanto a chiedere sponsorizzazioni, contributi, sacrifici e tasse. In un momento così delicato per il commercio nella nostra città non ci sembra che questi siano i mezzi per valorizzarlo o sostenerlo, ma anzi per creare a quanti resistono, più problemi e sfiducia nel pubblico.

L'affondo del centrodestra

I commercianti e gli artigiani di Sansepolcro non hanno di certo avuto buone notizie da parte dell’amministrazione, che già di per se ha fatto ben poco per il tessuto economico locale. Già vessati da tante tasse e burocrazia, si sono ritrovati sanzionati da un tributo che finora non è mai stato applicato. Sono adesso, e giustamente, arrabbiatissimi. L’amministrazione non si è dimostrata propensa ad aiutare il commercio locale, ma si è trovata a chiede di pagare tasse fino ad oggi mai fatte pagare, ovvero quelle sulla pubblicità.  Quel che stupisce è il modo in cui questo è avvenuto: in un momento di forte crisi economica, l’Amministrazione avrebbe dovuto dialogare con tutti, incontrare commercianti, artigiani, associazioni di categoria, percepire gli umori e capire le difficoltà di chi esercita un’attività economica nel paese. Da quel che ci risulta, molti non avevamo ricevuto alcuna notizia sulla volontà dell’amministrazione di procedere a questa sorta di battaglia tributaria. Ci dica l’Amministrazione: quali attività sono state messe in essere per dialogare con i commercianti? In che modo questi sono stati avvisati? Sono stati avvertiti che sarebbe stato possibile sanare le posizioni senza sanzioni? Lo spieghino ai cittadini. Non ci aspettiamo di certo che finiscano le sorprese, abbiamo visto più volte questo modus operandi: l’arredo di Piazza Torre di Berta ne è un esempio. E non ci aspettiamo di certo un passo indietro, in quanto l’atteggiamento dimostrato sembra da un lato superficiale ma dall’altro presuntuoso nel voler procedere, anche contro la sensibilità dei cittadini.

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