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Il Pd punta il dito: "Naufragio politico del sindaco sulle spese pazze e sul sociale"

L'opposizione attacca Mauro Cornioli: "In consiglio nessun chiarimento per gli oltre 60.000 euro spesi in consulenze, corsi e informatica e sulle ragioni del costo per l’assistenza domiciliare a carico delle famiglie con non-autosufficienti"

Il gruppo consiliare Pd-In Comune punta il dito contro il sindaco Mauro Cornioli: spese sempre più alte per le consulenze e introduzione di tariffe l'assistenza domiciliare. Questo il comunicato stampa.

In Consiglio Comunale il sindaco risponde in maniera lacunosa alle nostre richieste di chiarimenti sulle spese effettuate e sull’introduzione delle tariffe per l’assistenza domiciliare, fino a questo momento gratuita, per le famiglie con anziani e persone con disabilità a carico. Negli ultimi mesi l’amministrazione Cornioli ha speso per consulenze, corsi di formazione e servizi informatici oltre 60.000 euro. Tutti con affidamenti diretti, quasi sempre alla stessa ditta.

Di fronte a queste “spese pazze” abbiamo chiesto spiegazioni, a “non rispondere” è stato il sindaco, che ha letto un documento preparato dall’assessore al bilancio Del Furia, non presente. Rispetto all’incarico dato ad un professionista per 10.200 euro, che dovrebbe portare alla digitalizzazione dei procedimenti amministrativi, non c’è stato modo di capire come questa spesa si colleghi con i 18.300 euro spesi dall’amministrazione l’anno prima per gli stessi scopi. Oppure quanti corsi di aggiornamento sono stati effettuati dal personale negli anni precedenti e se tutti i nuovi corsi acquistati siano effettivamente necessari o delle ripetizioni. Sul costo lievitato del nucleo di valutazione che è passato da un compenso di 600 euro l’anno per un professionista a 5000 euro l’anno per due professionisti, oltre la lettura di pagine e pagine di normativa copiata, non è stata fornita nessuna spiegazione accettabile. Il sindaco addirittura si è fregiato di aver dimezzato il costo del professionista da 1200 euro a 600 durante il suo mandato, aggravando ancora di più, se possibile, l’aumento dei costi. Infatti non è chiaro come un professionista da solo abbia svolto per 600 euro lo stesso lavoro, che ora viene pagato 5000 euro.

Purtroppo, l’apice della mancanza di risposte è stato raggiunto sulla questione delle tariffe per l’assistenza domiciliare a persone non autosufficienti: anziani, adulti e bambini con disabilità, introdotte dall’Unione dei Comuni sulla base dell’ISEE. Fino a questa sciagurata decisione, queste famiglie non pagavano per questo servizio perché veniva riconosciuto il loro lavoro nella gestione di situazioni complesse e dolorose. Abbiamo assistito ad un vero e proprio naufragio politico del sindaco impegnato a dare la colpa all’Unione dei Comuni dimenticandosi la responsabilità per gli oltre 500.000 euro che vengono annualmente trasferiti per il sociale dall’amministrazione, il suo ruolo nella giunta dell’Unione e il suo voto nel consiglio dell’Unione. Poi ha parlato di regolamenti, continuando a dimenticare come sia sua facoltà modificarli, migliorarli, non applicarli. È sua, invece, la piena responsabilità di una scelta che grava le famiglie con difficoltà di un inutile balzello, che non sa quantificare e che non sa dove verrà investito. L’assessore al sociale, se c’è, non è pervenuto.

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